Le Volpi Blu di coach Mario Simioni hanno già fatto capire all’Asiago di che pasta sono fatte. Rapide, veloci, letali, nella prima sfida giocata all’Odegar durante il girone di semifinale sono riuscite ad imporsi ai rigori per poi vincere con tre vittorie in altrettante partite il girone, chiuso con il primo posto.
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Inevitabile dunque inquadrare la formazione danese come una delle favorite alla vittoria finale, anche perchè ad Asiago la formazione di coach Simioni arrivò in non perfette condizioni e nonostante ciò riuscì a vincere tutti e tre i match. Ciò che stupisce però è il doppio volto dell’Herning; tanto concentrato e preciso in Continental Cup, quanto in difficoltà in campionato dove sta raccogliendo decisamente meno di ciò che ci si sarebbe aspettato ad inizio stagione. Rispetto alla semifinale, le Volpi Blu a Rouen potranno contare sull’apporto del neoacquisto svedese Elias Granath, giunto in Danimarca per rimpiazzare l’infortunato Bjorn Uldall. 190 centimetri per 95 chilogrammi, Granath ha trent‘anni, nel 2003 venne draftato dai Dallas Stars senza però mai avere la soddisfazione di calcare il ghiaccio NHL. Per lui invece tanta Svezia, le ultime due stagioni in Germania con lo Schwenninger Wild Wings (49 partite, 2 goal e 3 assist l’anno scorso) e il ritorno a pochi chilometri da casa, ad Herning, per contribuire ai successi delle Volpi.
In Campionato, come detto, non sta andando benissimo a Mario Simioni visto che l’Herning, comunque, è nella parte mediobassa della classifica e non brilla certo per efficacia di fronte alle gabbie avversarie. I giocatori più temibili, già visti all’Odegar, rispondono ai nomi di George, Smithson e Sinisalo; ma lì davanti, almeno in Danimarca, il problema c’è: dopo 24 giornate di campionato l’Herning ha il secondo peggior attacco dell’intera prima serie danese mantenendosi invece a livelli sufficienti per quanto riguarda la difesa, battuta poco più di due volte a partita. Stupisce insomma che la dirigenza danese non abbia pensato a qualche nome di qualità ed efficacia per ridare vigore all’attacco delle Volpi, anche perchè nessun giocatore dell’Herning figura tra i migliori dieci delle classifiche punti, goal e assist dell’intera lega.
Da qui al via della Continental non è comunque escluso l’innesto di qualche nuova pedina per cercare di essere ancor più competitivi. Granath da solo non basta e fino ad ora, seppur di elevata qualità, gli innesti di George, Smithson, Sagat e Frank approdati in Danimarca a luglio non sembrano bastare. E allora, come si spiega la vittoria del girone asiaghese? Semplice; quelli dell’Herning hanno messo sul ghiaccio un grande ordine difensivo. Pochi fronzoli in attacco, puck precisi messi dove e quando servivano e una retroguardia “grezza” ma efficace. Fino alla sfinimento, hanno tenuto testa agli attacchi avversari riuscendo poi ad offendere al momento opportuno. Avessero trovato l’Asiago non alla prima giornata, probabilmente avrebbero sofferto un tantino di più e probabilmente anche perso con i Leoni giallorossi, ma con i se e con i ma si fa solo teoria. All’atto pratico l’Herning ha vinto bene ad Asiago e punterà a ripetersi, non senza difficoltà, anche a Rouen.
Vincitrice di ben 16 edizioni del campionato danese, la squadra dell’Herning Blue Fox ha all’attivo anche 5 coppe di Danimarca ma non si è mai affermata a livello internazionale. Prima delle Volpi, solo altre due formazioni danesi erano riuscite ad approdare alla Final Four di Continental Cup: l’Aalborg chiuse al quarto posto nella stagione 2007-2008 battuta 7-2 dal Riga, 4-1 dall’AK Bars Kazan e vincendo, inutilmente però, 5-3 contro l’Ust Kamenogorsk. Nel 2010-2011 fu invece il Sonderjyske allenato peraltro dallo stesso Mario Simioni, dopo aver sconfitto l’Asiago proprio all’Odegar, a centrare la qualificazione al girone conclusivo dell’evento chiuso al terzo posto incappando nelle sconfitte contro Yunost Minsk (poi vincitore) e Red Bull Salisburgo. I danesi vinsero la loro unica partita proprio contro il Rouen Dragons nella sfida che si giocò a Minsk, in Bielorussia. Corsi e ricorsi storici quindi che tengono aperte le porte a qualsiasi risultato e a un girone finale tutt’altro che scontato.