CONTINENTAL CUP, gli avversari della Super Final: il GKS TYCHY

L’incognita più grande che grava sul club polacco è quella legata ai tifosi, protagonisti in occasione del girone di semifinale a Rouen di comportamenti che ben poco hanno a che fare con l’hockey. Disordini, un ristorante danneggiato ed episodi che si spera non si ripeteranno durante la Final Four. 
 

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Dal punto di vista agonistico, il Tychy è la prima squadra polacca ad approdare ad una Final Four di Continental Cup con tutta l’intenzione peraltro di non fermarsi alla sola partecipazione. Il club è stato fondato nel 1971 e ha vinto il campionato in due occasioni, la prima nel 2005 e la seconda lo scorso anno; a ottobre, di fronte al pubblico di casa, ha sbaragliato la concorrenza nel girone di qualificazione vincendo 26-0 la prima partita contro il Partizan Belgrado, 8-3 contro i rumeni del Dunarea Galati e 3-2 contro i britannici del Coventry Blaze; il tutto grazie soprattutto a due uomini: Mateusz Bepierszcz (3 goal e 7 assist) e Radoslaw Galant (2 goal e 6 assist). A Rouen, nel girone di semifinale giocato a fine novembre, i polacchi hanno sorpreso e non poco perdendo all’esordio 5-3 contro i padroni di casa ma ribaltando situazione e pronostici grazie alle vittorie per 2-1 contro lo Shakhtyor Soligorsk e per 3-1 contro l’HK Kremenchuk. Spettacolare la vittoria contro i bielorussi del Soligorsk arrivata al termine di un match in cui il Tychy è rimasto sotto per cinquanta minuti, ribaltando la situazione negli ultimi dieci. Meno sudata invece l’affermazione contro gli ucraini del Kremenchuk già sotto di 2-0 al termine del primo periodo e mai in grado di riagganciare sul pari i diretti avversari. 

 

Un weekend grazie al quale quindi i polacchi si sono garantiti la possibilità di tornare a Rouen. In campionato la classifica non è un problema, in Continental Cup però dovranno fare a meno di Yuri Kuzin, attaccante russo di buona qualità con il quale però il Tychy ha rescisso il contratto lo scorso 15 dicembre a causa della positività del giocatore ad un controllo antidoping. Un’assenza importante la sua, in vista del girone finale, che costringerà molto probabilmente la dirigenza polacca a rimettere mano al portafogli per andare a caccia di un rimpiazzo di qualità da inserire nel roster, sperando sappia amalgamarsi e integrarsi con il gruppo nonostante il poco tempo a disposizione.

 

Lo “scioglilingua” di cui avere paura è Lopuski-Kolusz-Vitek, ovvero i cognomi dei tre attaccanti che fin qui viaggiano con una media superiore al punto a partita. Mikolaj Lopuski, 29 anni, è il topscorer con 15 goal e 16 assist in 21 partite per un totale di 31 punti. Marcin Kolusz, 30enne draftato nel 2003 dai Minnesota Wild, in NHL non ha mai messo piede ma in compenso ha seminato il panico nelle difese avversarie di mezzo mondo vincendo svariate edizioni dei campionati del mondo tra le categorie junior e senior, senza dimenticare l’inserimento nell’ All Star Team del mondiale di prima divisione dello scorso anno. Terzo tassello dello “scioglilingua” in attacco del Tychy è Josef Vitek: 34 anni, ceco, segna e fa segnare riuscendo ad essere oggi uno dei punti fermi della formazione polacca alla quale è approdato nel 2013. In Continental quest’anno ha regalato 4 preziosi assist e un goal ma è chiaro che la vetrina della finale lo spingerà a voler far vedere qualcosa di ancor più spettacolare al pubblico di Rouen. In panchina siede Jiri Sejba che da tecnico ha fatto la spola tra la sua Repubblica Ceca e la Polonia mentre da giocatore non si è fatto mancare nulla, NHL compresa vestendo per undici volte la maglia dei Buffalo Sabres nel lontano 1990-1991. Uno, insomma, che ci sa fare e che ha esperienza da vendere e da trasferire ai suoi giocatori. Occhio a non scherzare con il Tychy dunque, gli avversari sono avvisati.

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